L'UOMO DI ALTAMURA  

  Il 7 ottobre 1993 veniva fortuitamente scoperto l'"Uomo di Altamura", unici resti di scheletro umano integro risalenti al paleolitico medio - inferiore.

  Il reperto scoperto nella grotta di Lamalunga rappresenta uno dei più straordinari rinvenimenti paleontologici mai avvenuti in Italia e in Europa. L'ottimo stato di conservazione, l'integrità del reperto, l'assenza di deformazioni e la presenza del cranio pressoché intero costituiscono un'ottima occasione per una migliore conoscenza e definizione dei meccanismi di evoluzione che hanno portato al popolamento europeo e al ciclo neandertaliano. Lo scheletro è infatti riconducibile ad un maschio adulto dell'altezza di 160 - 165 cm, il cui cranio presenta sia i tratti arcaici che quelle trasformazioni morfologiche, stabilizzatesi nelle popolazioni neandertaliane, che consentono di collocarlo nel gruppo di fossili del Pleistocene Medio europeo, ovvero tra le forme dell'Homo erectus (400.000 anni fa) e le forme tipiche dell'uomo di Neandertal (85.000 anni fa), in una fase di passaggio cioè, stimata a circa 200.000 anni fa.

L' "Uomo di Altamura"

  La grotta di Lamalunga si inserisce nel contesto paesaggistico tipico della Murgia, caratterizzato da notevoli forme carsiche, di cui la grotta costituisce solo un esempio, seppure tra i più significativi. La grotta è costituita da una galleria che si sviluppa a poco profondità dalla superficie. Numerose forme presenti al suo interno testimoniano perfettamente la lunga evoluzione dei processi morfologici che hanno generato la cavità sotterranea: si riconoscono infatti gallerie con sezioni circolari ed ellittiche, a testimonianza della prima fase di evoluzione, quando i condotti sotterranei erano completamente allagati e sottoposti a forti pressioni; sezioni e profili a "gravità", a testimonianza della riduzione del flusso idrico e alla prima generazione di crolli; una terza fase caratterizzata da crolli ed approfondimenti più estesi, fase in cui le acque scompaiono, raggiungendo livelli carsici più profondi.

  All'interno della grotta numerosi sono i siti ricchi di resti paleontologici. Volendo ricostruire un itinerario ideale, simile a quello percorso dai primi scopritori, si può partire dal Gran Conoide, che permette l'accesso al ramo nord della Galleria Principale; verso metà il ramo nord si allarga in un piccolo ambiente, la Sala della Iena, attraverso cui si accede ad un insieme di sale e gallerie tra cui, importante per il numero consistente di reperti paleontologici ritrovati, il Corridoio degli Animali; superato quest'ultimo, alcune strettoie conducono all'Abside dell'Uomo. Tornando a percorrere il ramo nord della Galleria Principale, circa 20 metri dopo la Sala della Iena, si apre a sinistra la Nicchia del Cervo, piccola camera dove si sono accumulati resti paleontologici tra cui la calotta cranica di un cervide. La Galleria Principale termina con un ambiente piuttosto vasto, la Sala delle Vasche.

  Lo studio del ricchissimo patrimonio paleontologico della grotta di Lamalunga è ancora in fase embrionale, ma dimostra senza dubbio l'eccezionalità della scoperta, unica nel suo genere in Italia.

 

  IL TERRITORIO - IL PARCO NAZIONALE DELL'ALTA MURGIA  

  Il territorio di Altamura fa parte della Murgia nord - occidentale ed è costituito principalmente da un'ossatura calcarea di rocce carbonatiche, caratterizzata da un'eccezionale ricchezza di fenomeni carsici quali grotte (come quelle di Torre di Lesco), doline, gravi (come quella di Faraualla, che con i suoi 256 metri è la più profonda dell'Italia meridionale) e inghiottitoi. Tra le doline emerge, per il suo eccezionale valore paesaggistico, ambientale e storico - culturale, il Pulo: dolina di forma quasi circolare, larga circa 500 metri e profonda 75, al suo interno si aprono numerose grotte, abitate già in epoca preistorica. Simile per formazione anche il Pulicchio, sulla via per Corato.

Il  Pulo

  La Murgia altamurana è la migliore spiegazione del nome stesso "Murgia", che sta ad indicare un affioramento di roccia viva e nuda.La flora è caratterizzata dalla presenza di boschi cedui relitti di fragno, leccio e roverella (bosco Pantaleo). Molto diffusi i pascoli arborati, caratterizzati dalla presenza di querce e perastri isolati, e le distese a gariga, che ospitano in primavera eccezionali fioriture di orchidee.Specie più caratterizzante la fauna di questo territorio è sicuramente il falco grillaio. La presenza di questa importantissima specie, che trova sulla Murgia uno dei pochi habitat adatti alla sua sopravvivenza, è messa a rischio dal fenomeno degli spietramenti, che interessa aree sempre più estese del territorio murgiano.

  Il territorio di Altamura è stato interessato nei secoli passati dal fenomeno della transumanza, regolato dall'istituzione della Dogana della Mena delle Pecore in seguito ad una Prammatica di Alfonso I d'Aragona del 1447. A testimonianza di tale importantissimo fenomeno restano numerosissime masserie, iazzi e poste, una fitta rete di tratturi e tratturelli, numerose piscine per l'abbeverata delle greggi.

  Di particolare interesse, tra le masserie, quella di Iesce, di impianto cinquecentesco e localizzata lungo l'Appia Antica (attuale strada Altamura - Laterza). Intorno alla masseria sono state rinvenute numerose tracce dell'antica frequentazione, tanto da far identificare il sito con l'antica Sublupatia. Annessi alla masseria vi sono numerosi insediamenti rupestri, tra cui una cripta con affreschi bizantineggianti risalenti al '300.

  Il territorio di Altamura è caratterizzato dalla presenza di numerosi insediamenti rupestri: oltre a quello di Masseria Iesce, vanno citati quello di S.Michele alle Grotte, risalente al X secolo, quello di S.Angelo di Curtaniello, quello di Carpentino e quello di Masseria Fornello.

  Un discorso a parte meriterebbe il lungo processo di istituzione del Parco Nazionale dell'Alta Murgia. Il Parco, istituito nel 1998 con la legge n.426, si estende su un territorio compreso tra la fossa Bradanica e le depressioni vallive che si adagiano verso la costa adriatica. Oltre ad Altamura, i Comuni i cui territori sono interessati dal Parco sono: Andria, Bitonto, Cassano delle Murge, Corato, Gravina in Puglia, Grumo Appula, Minervino Murge, Poggiorsini, Ruvo di Puglia, Santeramo in Colle, Spinazzola, Toritto. L'opposizione del Comune di Altamura all'istituzione dell'area protetta, superata solo recentissimamente (attraverso una delibera di Consiglio Comunale del 27 luglio 2001 che annulla gli atti precedentemente emanati dall'Ente locale e contrari all'inclusione del territorio comunale all'interno dell'area protetta), ha notevolmente rallentato l'intero processo, tant'è che ad oggi manca ancora la perimetrazione definitiva del Parco e qualsiasi organo di gestione che possa trasformare una previsione di carta in un processo di sviluppo durevole e sostenibile del territorio.

    

     

  Link Utili   Contributi    Il paese  Ringraziamenti   Noi per il Sociale
     

A mio padre    Dino De Lucia    L'impegno politico    L'attività letteraria    L'attività giornalistica    A Marigrazia