ALTAMURA  
Viaggio nella storia

  La storia di Altamura e del suo territorio è antichissima e altrettanto ricca. La prima tappa di un immaginario viaggio nella storia non può iniziare che dalla cava dei dinosauri in località Pontrelli, sede di un ricchissimo giacimento paleontologico risalente a circa 70 milioni di anni fa. Con un balzo di molti milioni di anni ci troviamo a Lamalunga, con i resti fossili dell'"Uomo di Altamura", che frequentava quest'area circa 200.000 anni fa. Numerose le tracce della frequentazione paleolitica e neolitica, per esempio nell'area del Pulo. Cinquecento anni prima di Cristo Altamura diventa città ad opera delle popolazioni peucete, che erigono le mura megalitiche a tratti ancora visibili (da cui deriva il nome alta - mura). Da questo momento in poi si ha una continuità insediativa nel corso dei secoli, con alcuni momenti di massimo splendore, per esempio in corrispondenza dell'arrivo di Federico II di Svevia, nel 1232.

    

  LE ORIGINI - IL CENTRO STORICO - LA CATTEDRALE  
  

  Le origini della città di Altamura si perdono nella leggenda. Un antico mito la fa risalire ad Antello, eroe di Troia e compagno di Enea. Un'altra leggenda attribuisce la fondazione della città ad Althea, regina dei Mirmidoni, giunta in questi luoghi in seguito alla fuga dalla sua terra d'origine.

  Gli scavi archeologici condotti nel corso degli anni nel centro urbano e nei dintorni (lungo il torrente Pisciulo, nel Pulo, a Masseria Iesce e a Casal Sabini), attestano tracce della frequentazione antropica di questi luoghi già nell'età della pietra, del bronzo e del ferro.

  La nascita di una città peuceta sulla sommità della collina attualmente occupata dal centro urbano di Altamura, segna il passaggio dai villaggi sparsi sul territorio ad un unico centro, di notevoli dimensioni. 

La Cattedrale

  Tra il V e il III secolo a.C. l'abitato fu cinto da una doppia possente cinta di mura megalitiche, in più punti ancora visibili. A partire dal II secolo a.C. il centro abitato iniziò il suo declino.

  Distrutta nell'Alto medioevo dalle incursioni longobarde e saracene, la città rinasce a nuovo splendore nel 1232, con l'imperatore Federico II di Svevia.

  Per devozione verso la Madonna, Federico fa costruire, nel 1232, una grande Cattedrale, una delle quattro basiliche imperiali presenti in Puglia e dichiara Altamura e il suo territorio, città regia, dipendente solo dal re. Gran parte della chiesa originaria crolla in seguito ad un terremoto nel 1316, e viene ricostruita sotto il regno di Roberto d'Angiò.

  La Cattedrale subisce profonde trasformazioni nel 1534, quando viene invertito l'orientamento della chiesa: lì dove c'era l'abside viene costruita la facciata, mentre dove c'era l'originaria facciata la chiesa viene allungata con il presbiterio e il coro. Nel 1557, con Carlo V d'Asburgo imperatore, vengono innalzati i due campanili (le cui cuspidi furono aggiunte solo nel 1729). L'interno, a tre navate, è stato ristrutturato nel 1850 secondo il gusto dell'epoca (controsoffitto, decorazioni interne). 

  Di assoluto valore il rosone, capolavoro della scultura pugliese del '300, composto da 15 colonnine legate da archetti intrecciati a raggiera, e il portale gotico, probabilmente dei primi anni del '400, trionfo di decorazioni e sculture, inserito in un protiro aggettante appoggiato su due leoni in pietra, rifatti nel 1533, posti a guardia dell'ingresso alla Cattedrale. Sugli archi del portale sono scolpite 22 scene della vita di Gesù, dalla nascita fino alla morte e resurrezione.

  All'interno della chiesa si possono ammirare l'elegante ambone in pietra del 1545, il coro del 1543 composto di 68 stalli il legno di noce e soprattutto il presepe in pietra del 1587, opera del maestro Altobello Persio.

  Alla nuova centralità della città corrisponde la concentrazione di numerosa popolazione, appartenente a popoli molto diversi tra loro (greci, arabi ed ebrei), che si insediano nel borgo medievale, caratterizzato dalla presenza di strade strette e tortuose e di claustri, tipiche piazzette chiuse interne al tessuto residenziale.

  Ad Altamura si contano circa 80 claustri, creatisi in seguito ad un processo di aggregazione spontanea delle residenze intorno ad uno spazio aperto e collettivo centrale. Claustro vuol dire luogo chiuso e nel centro storico ne esistono sostanzialmente di due tipi: quello di stile greco, caratterizzato da uno slargo tondeggiante con il pozzo generalmente in posizione centrale, e quello di stile arabo, costituito da una piccola strada, stretta e spesso tortuosa, con generalmente in fondo il pozzo per la raccolta e la conservazione delle acque piovane. Il claustro rispondeva all'esigenza della popolazione, ed in particolare delle comunità straniere, di vivere in comunità, e allo stesso tempo garantiva le giuste condizioni di sicurezza nei confronti di eventuali assalitori, che si ritrovavano infatti in un vicolo cieco alla mercè dei difensori.

  Ogni comunità insediatasi ad Altamura sentì la necessità di avere un proprio spazio religioso. I greci - ortodossi fecero per esempio costruire la chiesa di San Nicolò, detta appunto dei Greci, sul cui portale vennero scolpite nel 1576 scene dell'Antico e del Nuovo Testamento.

  Sul feudo di Altamura nel corso dei secoli si sono alternati numerosi signori e baroni, tra cui gli Orsini del Balzo, principi di Taranto, che elevarono chiese e conventi nel centro storico. Tra il 1538 e il 1734 fu dominio dei Farnese: la città tra '500 e '700 crebbe molto, furono innalzati numerosi palazzi (tra cui il cinquecentesco Palazzo De Angelis - Viti, dimora dei principi di Taranto e il Palazzo Tricarico) e numerose chiese.

  Nel 1748 Carlo VII di Borbone concede alla città l'istituzione di una scuola, detta Regio Studio o anche Regia Università. Vi si insegnavano matematica, logica, metafisica, etica, anatomia, medicina, botanica, istituzioni civili e commerciali, teologia, eloquenza latina e italiana, lingua greca. La scuola godeva di notevole prestigio, tanto da attirare molti giovani di Puglia e Basilicata, che si avvicinarono così ai principi illuministici.

  Le idee di libertà, uguaglianza e fraternità trovano terreno fertile ad Altamura: nel 1799 viene piantato l'Albero della Libertà, con i simboli della rivoluzione francese, e proclamata la repubblica; il sogno di libertà durò però solo pochi giorni dal momento che le truppe della Santafede, guidate dal Cardinale Fabrizio Ruffo, si affrettarono a giungere in città, assediandola e saccheggiandola. Per il coraggio dimostrato in tale occasione, Altamura venne soprannominata la Leonessa di Puglia

  Lo spirito rivoluzionario ritornò a farsi sentire durante il Risorgimento, quando Altamura fu sede del Comitato Insurrezionale Barese e, dopo l'Unità d'Italia, sede del primo governo provvisorio per la Puglia.
    

    

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