Amarcord

    
 Dino De Lucia e le grandi conquiste socialI

  Gentile signora,

  La sua lettera mi ha procurato grande piacere perché ha ridestato in me tanti bei ricordi così lontani nel tempo.

  Quante speranze e quante battaglie politiche condotte insieme al suo papà! E diciamolo pure, tante cose ottenute e molti sogni realizzati dal PSI, anche a livello locale. L’elenco sarebbe lungo: se un giorno verrò ad incontrarla lo faremo insieme. Questo nostro paese, oggi moderno e civile, deve tanto e tanto alla nostra azione politica e alle rivendicazioni pacifiche che conducevano sulle piazze uomini come Dino De Lucia.

  Io, pur essendo iscritto al partito dal 1945, devo l’ingresso nella politica attiva a Dino De Lucia: fu lui a convincermi e a candidarmi nelle elezioni comunali del 1956, in una lista che ottenne un successo elettorale mai più conseguito (11 consiglieri comunali). L’organizzazione, la passione ed il merito per il successo furono soprattutto suoi.

  In Consiglio comunale, pur essendo in minoranza, ottenevamo risultati incredibili: riuscimmo ad imporre un colloquio alla DC molto tempo prima del centro sinistra. Dino guidava la sezione ed il gruppo consigliare sempre con slancio; lui viveva per la politica, era la sua passione, io dico che ce l’aveva nel sangue. Dalla parola facile, con la battuta pronta e fantasiosa, nei comizi trascinava l’uditorio, che partecipava numeroso, organizzava manifestazioni, mantenendo viva la vita politica cittadina.

  La vita di sezione, vissuta insieme, è stata lunga e ricca di lavoro svolto: dalla campagna elettorale del ‘48, con Tommaso Fiore, e dopo il ‘56, tutte le manifestazioni del partito (vendita domenicale dell’Avanti, raccolta di fondi per la sezione, comizi rionali, manifestazioni per la pace), lo videro protagonista. Era lui che ci conduceva, senza di lui la sezione di Altamura avrebbe avuto vita grama. Erano gli anni del dopoguerra e del dopo dittatura in cui il Paese si andava formando: si conquistavano nuovi diritti economici e sociali, nuovi diritti di libertà civile e Donatino, nel suo piccolo, in questi traguardi ha avuto tanta parte.

  Vorrei dire ai giovani del mio paese che loro godono di tanti diritti che non sono caduti dal cielo! Vorrei solo ricordare l’assistenza sanitaria: facemmo dare la tessera comunale (si chiamava Carta di povertà) anche ai coltivatori diretti, che non avevano alcuna assistenza, ai piccoli commercianti ed artigiani, che ottennero medici e medicine gratis. E la farmacia comunale? Che lotta contro il gruppo consigliare DC che annoverava due farmacisti!

  Che dire della scuola dell’obbligo? Alla prima elementare s’iscrivevano 1000 bambini, ma ne uscivano 550 per la media. Quante lotte per organizzare altre aule di fortuna. E tutto ciò meno di 45/50 anni fa. Forse al Comune ci dovrebbero essere i resoconti degli interventi dei Consiglieri comunali nelle adunanze: ne troverà molti del capogruppo De Lucia.

  Ma cosa accadde poi? Il PSI ebbe un tracollo nelle elezioni politiche del ‘61/’62/’63 (non ricordo bene) per la presenza, nella destra, del Conte Celio Sabini, il quale ad Altamura ottenne un sacco di voti e la federazione nostra scaricò la responsabilità sul segretario di sezione, De Lucia, ed emise un decreto di sospensione. La sezione, già dilaniata da fratture tra dirigenti ed appesantita da vivi personalismi, non lo difese come avrebbe dovuto, anzi in molta parte gli fu contro. Dino, dopo una parentesi in una sezione autonoma (la Rodolfo Morandi) confluì nel Partito Socialdemocratico Italiano.

  Qui si fermano i miei ricordi. Non so quanto io le sia stato utile: l’azione politica svolta insieme a Dino è stata lunga e ricca di tantissimi episodi. Ci vorrebbe tanto e tanto tempo per parlarne e soprattutto bisogna ricordarli.

Prof. Massimo Mininni

Docente - Già Consigliere Comunale
    

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